domenica 28 febbraio 2010

estraniarsi

Il primo marzo 2010 gli stranieri che abitano nel nostro territorio hanno deciso di scioperare per portare una luce di libertà in tanto clima di odio, ignoranza e razzismo. Un giorno in cui far sentire davvero la loro assenza a un mondo che vorrebbe cancellarli.
Questo blog aderisce allo sciopero e di seguito vi segnala alcune iniziative importanti che si svolgeranno in Sicilia, per essere anche noi stranieri, cioè estranei a questa mancanza di civiltà nei confronti di questi uomini, donne e bambini.
Siracusa e Catania
Alle sei del mattino del 1° marzo gli aderenti ai comitati di Catania e Siracusa faranno un pellegrinaggio in pulmino nei luoghi del caporalato nella campagna attorno a Cassibile. Insieme parteciperanno anche al corteo indetto dagli studenti di Siracusa (partenza ore nove) e al pranzo in solidarietà a padre Carlo D’Antoni, ancora agli arresti domiciliari.
A Catania è previsto un presidio nella zona in cui si concentrano i venditori senegalesi (piazza Stesicoro). Alle 18 una delegazione sarà ricevuta in prefettura, la sera ci sarà una festa etnica. A Siracusa, a conclusione del corteo, ci sarà un momento di intrattenimento , con attività varie, cucina etnica e coinvolgimento degli studenti. Alle 17 ci sarà un dibattito pubblico, la sera un concerto.

Palermo
“Ventiquattr’ore con noi presenti e visibili”. Appuntamento domenica 28 febbraio alle ore 16 in piazza Castelnuovo (Politeama) per la presentazione dell’iniziativa e concerto. A partire dalle ore 21 ci si sposterà nel mercato di Ballarò per la “Notte nera”. Il 1° marzo appuntamento in piazza Bolognini, raduno e partenza del corteo.



giovedì 25 febbraio 2010

il prezzo

C'è una riflessione semplice da fare. I tagli alla scuola, con le ultime novità sulla superiore che continuano a mascherarla in riforma perché suona meglio, hanno tolto ogni dubbio: l'obiettivo è di smantellarla e di svuotarla di contenuti a vantaggio di una società liberista e capitalista che punta su una scuola povera per tutti e privata per i ricchi. Mi prometto di scrivere presto un post analitico sulla questione della scuola pubblica e anzi spero di aprire più di una discussone con i lettori del blog, vista l'importanza e l'urgenza dell'argomento. Ma adesso pongo solo una breve riflessione. Ci dicono che le inefficienze della pubblica amministrazione, della scuola e della sanità sono la palla al piede della nostra spesa e della mancanza di risorse per eventuali investimenti che diano propulsione alla crescita e allo sviluppo economico. Un mantra che ci ripetiamo in ogni dibattito politico. Poi basta guardare i dati della corte dei conti e si scopre che la vera tassa che noi italiani siamo costretti a pagare si chiama corruzione e concussione. Politici, manager e tante escort in questo infinito mare di torte da divorare, senza fretta. A tutti i livelli, corruzione, tangenti, favori e tanti soldi pubblici che volano via lungo strade di diffusa illegalità. Questi sono gli unici sprechi da tagliare. Altro che scuola. Ma questa invece è l'unica spesa in crescita senza controllo. La democrazia per vivere ha bisogno di costi, ma chi ha messo la targhetta del prezzo di questa politica? E i tetti delle fabbriche, e non solo, sono sempre più popolati di fantasmi senza lavoro.

domenica 21 febbraio 2010

mille

il blog, il nostro blog ha superato i mille contatti. Un ottimo traguardo per i mesi di attività e per la tipologia del blog. Un grazie a tutti i visitatori e per noi una spinta a proseguire e a rilanciare idee e analisi in questo periodo buio e senza vere prospettive politiche, sociali, etiche ed economiche per chi vive con noi in soffitta. Ma dalla soffitta ogni contatto è una finestra per guardare oltre. E guardare oltre è già cambiamento.

venerdì 5 febbraio 2010

tre giorni

Sono tre giorni. Tre giorni in cui le periferie si spopolano e si prendono possesso della Città. Questa anima grigia attraversa le vie del centro con vestiti a sacco e inspira le strade con l'anima di chi adesso le possiede. Se ne inizia a sentire l’eco settimane prima, ognuno ha i suoi rituali, ognuno ha le sue usanze da ripetere ogni anno, da far ripetere a tutte le generazioni. Non c’è nulla di religioso, solo fede nella festa, nei colori, nei sapori mai sensazioni fine a se stesse. Chi ha bottega chiude, chi lavora prende giorni di permesso, gli altri cioè la quasi totalità smette di arrangiarsi, per qualche giorno è possibile farlo. Si dice che in città non si commettono reati in questi tre giorni, perché sono tutti devoti della santa. Si dice soprattutto che la festa sia in mano alla mafia e nessuno vuole interrompere questo abbraccio. Si dice che vengono decise le sorti politiche della città. Si dicono tante cose e forse bisognerebbe solo starsene in disparte e guardare in silenzio un po’ questa inusuale e pacifica invasione dai quartieri. Lo faccio quando ne ho voglia, quindi mai tutti gli anni e quando mi capita incontro sempre ragazzi che conosco. Li trovo sempre diversi, come se il fiume della festa li avesse levigati rapidamente e modellati alle pietre più grandi. Adulti nei gesti e nelle parole che adulte non sono. Urla e battimano, senza un’apparente ragione. Il fumo delle bancarelle di carne di cavallo si mescola al marrone del torrone caldo. E palloncini da far volare per distrazione o per segnale. E tutti questi ragazzi pieni di niente che avranno finalmente qualcosa da raccontare, qualcosa in cui sentirsi protagonisti ed essere al centro di quel mondo. Almeno per questi tre giorni. Conosco alcuni ragazzi che provano a tenere dentro questa sensazione in un unico respiro profondo fino a soffocare, altri lasciano scorrere le emozioni dentro la traversa in cui spacciano e si tengono così compagnia, ancora per un giorno ancora.
Si dice che questi tre sono i giorni più freddi dell’anno nella città. Forse perché nessuno riscalda di sonno la notte in periferia.