giovedì 25 marzo 2010

sosteniamo Raiperunanotte

un appello

Riprendiamoci la nostra città. Con questo desiderio abbiamo iniziato il nostro percorso sul blog, cercando di denunciare e pungolare i lettori trovando percorsi per strappare strade, quartieri e vicoli all'indifferenza e all'illegalità, restituendo dignità ed etica ai suoi cittadini che non si identificano più in chi amministra dentro e fuori palazzo degli elefanti.
Un appello ai lettori, quindi, Per ripartire a rilanciare un piccolo sogno. Trovare vie in cui la protesta possa diventare proposta e aggregazione di idee per iniziare a creare un vero progetto politico, non solo elettoralistico. Aspettiamo adesioni e tante proposte, in mail o direttamente sul blog. Poi tutti insieme lanceremo questi sassolini dentro gli ingranaggi dei partiti. E aspetteremo che il vento inizi a cambiare, soffiando il più possibile nella stessa direzione.

venerdì 12 marzo 2010

fuori posto

Avrei bisogno anch' io di un “decreto interpretativo” che mi chiarisse, finalmente, perché ho sempre pagato le tasse. Perché passo con il verde e mi fermo con il rosso. Perché pago di tasca mia viaggi, case, automobili, alberghi. Perché non ho un corista vaticano di fiducia che mi fornisca il listino aggiornato delle mignotte. Perché se un tribunale mi convoca non ho legittimi impedimenti da opporre. Perché pago un garage per metterci la macchina invece di lasciarla sul marciapiede in divieto di sosta come la metà dei miei vicini di casa. Perché considero ovvio rilasciare fattura se nei negozi devo insistere per avere la ricevuta fiscale. Perché devo spiegare a chi mi chiede sbalordito “ma le serve la ricevuta?” che non è che serva a me, serve alla legge. Perché non ho mai dovuto condonare un fico secco. Perché non ho mai avuto capitali all´estero. Perché non ho un sottobanco, non ho sottofondi, non ho sottintesi, e se mi intercettano il peggio che possono dire è che sparo cazzate al telefono. Io - insieme a qualche altro milione di italiani - sono l´incarnazione di un´anomalia. Rappresento l´inspiegabile. Dunque avrei bisogno di un decreto interpretativo ad personam che chiarisse perché sono così imbecille da credere ancora nelle leggi e nello Stato.
Sentirsi così, come su un altro pianeta, come queste efficaci e chirurgiche riflessioni di Michele Serra ci fanno sentire. Cittadino ormai suddito senza diritto alla convivenza civile. Un incubo senza fine, tutto da vivere.



lunedì 8 marzo 2010

senza tempo

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e iltornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto. Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano. Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è di Elsa Morante, del 1945, e si riferisce a Mussolini. Ma uomini così in Italia talvolta ritornano, talvolta non sono mai andati via. Gli italiani non riescono a produrre gli anticorpi di questo perenne fascismo.

giovedì 4 marzo 2010

democrazia all'italiana

Per misurare il livello di democrazia di un paese si deve guardare all'obiettività dei mezzi di comunicazione, in particolar modo la televisione per il grado d'influenza sociale che possiede, soprattutto per coloro i quali essa rappresenta, per minor livello di cultura o per consuetudine, l'unico mezzo di informazione a cui poter attingere notizie e crearsi idee e opinioni sui fatti quotidiani.
Quando vedo i tg italiani sento risuonare dentro me una frase di Galeano che in poche parole delinea il nostro sistema d'informazione: "L'informazione crea la realtà, e non viceversa".