domenica 12 luglio 2009

addii

Oggi voglio salutare per l’ultima volta un uomo e un giornalista che è scomparso, Enrico Escher. Molti di voi l’avranno dimenticato, perché la malattia per anni lo ha prima allontanato dal lavoro e poi lo ha confinato a una posizione di retrovia. L’ho conosciuto ai miei inizi di giornalista, io ventenne lui già affermato lavorava al tg di Antenna Sicilia. Con passione si è lasciato coinvolgere in un progetto di giornale universitario, partecipando attivamente alle riunioni di redazione, nonostante i suoi impegni di lavoro e senza mai prendere un centesimo per il lavoro al nostro piccolo giornale. Anzi mettendo la sua faccia e la sua firma per lanciare questo gruppo di aspiranti giornalisti con molte idee da mettere in ordine. Avere idee e credere in valori per un giornalista dell’area di Ciancio non era certo un merito e forse questo non lo ha agevolato nella propria carriera, soprattutto dopo che scelse di candidarsi alle elezioni per la coalizione di centro-sinistra. Ma Enrico se amava un’idea la sposava e non guardava mai all’utilitarismo personalistico e agli intrecci sotterranei che in questa città si devono avere per galleggiare ma col vento in poppa.
L’ultima volta che ho sentito Enrico è stato qualche mese addietro via mail. Abbiamo parlato di informazione, di progetti futuri e di Catania. Spero che questo blog servirà a ricordarlo e io porterò sempre la sua lezione mai pronunciata apertamente. Una lezione fatta di esempio e di umiltà e di rispetto delle idee e dei fatti. Ciao Enrico.

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