lunedì 5 dicembre 2011

senza sinistra

Le ultime cose di sinistra, neanche leggi ma pensieri, idee sembrano ormai datate di trent'anni. Berlinguer, qualche anziano sindacalista, lo sguardo fiero di Pertini e poi tutto si è spento. Eppure il nostro è un paese che è entrato nel baratro economico, sociale, politico ma soprattutto etico per mancanza di un'adeguata politica sociale, accecati da promesse di ricchezza facile e opulenza da ostentare perdendo di vista prima i ceti deboli, poi quelli piccoli fino a quelli medi. Non un euro per la cultura, l'arte, l'istruzione anzi solo tagli, roba superflua. E noi a picco, sempre più ignoranti e mai concorrenziali col resto del mondo sviluppato. Orfani di ideali più che di uomini. Berlusconi ha fatto il resto. E adesso resta da svolgere il lavoro sporco, quello che nessun politico ha avuto il coraggio di portare avanti. Con l'appoggio persino di quello che resta di sinistra in questo parlamento. Strani tempi questi. E se per rilanciare il paese bastasse un semplice programma di governo che riparta da noi, dalla distribuzione delle ricchezze, da stipendi più decorosi, da politiche sociali reali? Utopie viste dai salotti dei banchieri. Ma non vi preoccupate, io sono fra quelli che quando vede Benigni che tiene in braccio Berlinguer, mi commuovo. Altri tempi.

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